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INDAGINE CENSIS – MISE SU GIOVANI E CONTRAFFAZIONE

Sulla Stampa del 12 maggio è stato pubblicato un articolo sull’industria della contraffazione che prende spunto da un’indagine del Censis-Ministero dello Sviluppo Economico. Di seguito il brano del quotidiano torinese.

 

TAROCCO SPA, UN’INDUSTRIA SENZA CRISI

L’indagine Censis-Ministero dello Sviluppo: il mercato del falso fattura quasi sette miliardi l’anno. Il 76% dei ragazzi ha comprato merce contraffatta.

«L’industria della contraffazione rende moltissimo, sottraendo risorse e posti di lavoro alla collettività, dobbiamo spiegarlo ai giovani per far capire loro che la contraffazione è un reato grave come il furto, mentre oggi il 66,5% dei giovani pensa che l’acquisto di merce contraffatta sia un atto socialmente accettato». Così Loredana Gulino, direttore generale per la lotta alla contraffazione al Ministero dello Sviluppo Economico, presenta a Napoli la ricerca effettuata dal suo dicastero insieme al Censis sui giovani e il mercato del falso. Un mercato che, spiega Gulino, fattura sei miliardi e 900 milioni l’anno: se fosse emerso, frutterebbe alle casse dello stato cinque miliardi di euro, permetterebbe di abbassare la pressione fiscale e porterebbe alla creazione di 110.000 posti di lavoro.

La ricerca è stata effettuata su un campione di 500 giovani tra i 18 e i 25 anni in e mercato di Roma: Porta Portese, via Sannio e Villaggio Olimpico. «Ma i dati rispecchiano il comportamento dei giovani in tutte le grandi città», spiega Gulino che precisa che da Napoli, in collaborazione con il Comune, parte la campagna di sensibilizzazione che proseguirà in tutte le scuole d’Italia di primo e secondo livello formando prima i professori”.

Dalla ricerca emerge che il 76,1% di chi acquista falso si dichiara almeno parzialmente soddisfatto dell’acquisto, anche se per articoli che potrebbero essere dannosi per la salute e la sicurezza come medicinali, integratori, ricambi d’auto o occhiali da sole, il 54% dei giovani romani preferisce rimandare l’acquisto a quando avrà i soldi per comprare i prodotti originali. In più i giovani vedono l’atto del comprare contraffatto anche come una «punizione» per i prezzi eccessivi delle grandi griffe: lo afferma infatti il 76,1% degli intervistati: «Questo dimostra una falsa coscienza – sottolinea Giuseppe Roma, direttore generale del Censis – perché per punire le griffe bisogna boicottare la marca non comprarla contraffatta violando la legge».

Tra gli altri dati che emergono c’è il vasto mercato dell’abbigliamento falso a cui si rivolge il 67,3% dei giovani intervistati, ma ci sono anche nicchie di mercato che resistono, come quella dei tabacchi contraffatti, acquistati dall’11,8% dei giovani. Il luogo d’elezione per gli acquisti resta la bancarella in strada (l’81,2% dichiara di comprare lì merce contraffatta), seguita dai mercati (48%) e dalle spiagge (32,7%), anche se il 7,5% dichiara di acquistare in case private. Chiaramente la maggior parte dei giovani (69,6%) dichiara di acquistare oggetti contraffatti per risparmiare.

Roma, infine, cita su Napoli i dati dei sequestri di merce contraffatta che parlano per il 2012 di 110.000 cd o dvd sequestrati, 18.000 profumi e oggetti di cosmetica, ricordando che «i giovani vedono nell’oggetto di marca un modo per esprimere la propria personalità e questo li spinge, vista la crisi economica, a comprarlo a prezzo più basso e quindi contraffatto».

(anche la foto è tratta dal sito della Stampa)