«Quella che in molti, a cominciare da alcuni deputati del PD, chiamano norma “salva ambulanti” in realtà condanna larga parte della categoria alla precarietà. Oggi ha avuto compimento la strategia miope e irresponsabile già messa in campo con il milleproroghe 2016 di chi pensa di conquistare gli ambulanti illudendoli di aver risolto i loro problemi con la promessa di uscire dalla Bolkestein e creando invece ulteriori e più gravi situazioni di precarietà. Si tratta di uno scempio di cui le forze politiche, al di là del momento elettorale, dovranno prendersi la loro responsabilità. Non sono accettabili disparità di trattamento all’interno delle microimprese, specie se fondate su criteri incerti e legati a una non meglio precisata valutazione del reddito. Così si mina alla radice la pianificazione del nostro lavoro», è lo sfogo di Giacomo Errico, presidente di FIVA Confcommercio alla notizia della proroga al 2020 delle procedure di rinnovo delle concessioni degli ambulanti. Prosegue Errico: «Non basta questo, poiché la norma approvata presenta notevoli e rilevanti profili di criticità, al limite dell’incostituzionalità per la palese discriminazione fra imprese».
«Se costoro gestiscono il paese così come hanno gestito (o malgestito) questa vicenda allora io mi auguro che cambino mestiere. Spiegherò agli 80.000 ambulanti di FIVA con una lettera mia personale che questa è la norma “rovina ambulanti”».
«A questo punto è necessario rivedere in toto la normativa e mi auguro – è la conclusione – che il prossimo Parlamento possa discuterne, risolvendo alla radice questo annoso problema che va chiuso una volta per tutte».