Sui media l’appello della Federazione: urgentissima la riapertura, coniugata con la sicurezza degli operatori e dei visitatori. A seguire i link ai servizi di RAI NEWS 24 e RADIO RAI 24, alla pagina Facebook della Federazione, nonché i testi delle agenzie di stampa di oggi.
http://bancadati.datavideo.it/media/20200426/20200426-RAI_NEWS_24-RAI_NEWS_24_1316-134400051m.mp4
http://bancadati.datavideo.it/media/20200426/20200426-RADIO_24-GR_RADIO_24_1200-122431704m.mp4
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CORONAVIRUS: FIVA-CONFCOMMERCIO, SETTORE AMBULANTI RISCHIA IL TRACOLLO (2) = ADN0123 7 ECO 0 ADN ECO NAZ
CORONAVIRUS: FIVA-CONFCOMMERCIO, SETTORE AMBULANTI RISCHIA IL TRACOLLO (2) =
(Adnkronos) – “”Abbiamo diligentemente seguito le disposizioni del
governo, delle istituzioni locali e delle autorità sanitarie e
scientifiche – dichiara il presidente di Fiva-Confcommercio Giacomo
Errico – ma ora siamo esasperati. Non siamo invisibili e vogliamo
tornare a lavorare, ma le Amministrazioni locali devono salvaguardare
al massimo le attività degli operatori su aree pubbliche. Abbiamo
urgenza e necessità che vengano azzerati i tributi per l’occupazione
di suolo pubblico e per la tassa sui rifiuti. E’ un paradosso: siamo
chiusi e paghiamo le tasse””.
“”La politica e il governo ci ascoltino – aggiunge Errico – non ci
servono indennità una tantum ma chiediamo provvedimenti concreti, di
immediata attuazione e senza burocrazia, per il sostegno creditizio e
per l’ottenimento di liquidità, anche in parte a fondo perduto. E
soprattutto regole certe per riaprire e quindi si faccia chiarezza nel
caos dei codici Ateco perché è davvero incomprensibile che tra le
attività consentite di commercio al dettaglio non sia contemplato il
comparto di vendita su aree pubbliche””, conclude.
(Mat/Adnkronos)
ISSN 2465 – 1222
26-APR-20 10:57
NNNN ******* *Fase 2: Fiva, rischio chiusura 60.000 ambulanti; perdita 10 mld = (AGI) – Roma, 26 apr. – La chiusura della quasi totalita’ delle
attivita’ di commercio su aree pubbliche in conseguenza
dell’emergenza coronavirus – 176.000 imprese con circa 400.000
tra titolari, dipendenti e collaboratori su un totale di
183.000 – comportera’ per il settore, se non si riapre entro
luglio, una perdita di oltre 10 miliardi di euro con il rischio
che un terzo delle sue imprese chiuda definitivamente (circa
60.000). Se mercati e fiere non riaprono in tempi brevi, seppur
con gradualita’ e rispettando tutti i protocolli sanitari, il
settore rischia il tracollo. Perche’ le imprese non sono
strutturate sul piano economico per sopravvivere in queste
condizioni e il danno lo pagheranno anche le famiglie e i
consumatori che non avranno piu’ un servizio utile e di
prossimita’ che questa tipologia di vendita ha sempre
assicurato in tutte le citta’: e’ quanto si legge in una nota
di Fiva-Confcommercio, federazione italiana dei venditori
ambulanti. (AGI)
Ila (Segue)
261028 APR 20
NNN ******* *Fase 2: Fiva, rischio chiusura 60.000 ambulanti; perdita 10 mld (2)= (AGI) – Roma, 26 apr. – “”Abbiamo diligentemente seguito le
disposizioni del Governo, delle istituzioni locali e delle
autorita’ sanitarie e scientifiche – dichiara il Presidente di
Fiva-Confcommercio Giacomo Errico – ma ora siamo esasperati.
Non siamo invisibili e vogliamo tornare a lavorare, ma le
Amministrazioni locali devono salvaguardare al massimo le
attivita’ degli operatori su aree pubbliche. Abbiamo urgenza e
necessita’ che vengano azzerati i tributi per l’occupazione di
suolo pubblico e per la tassa sui rifiuti. E’ un paradosso:
siamo chiusi e paghiamo le tasse.””
“”La politica e il governo ci ascoltino – conclude Errico – non
ci servono indennita’ una tantum ma chiediamo provvedimenti
concreti, di immediata attuazione e senza burocrazia, per il
sostegno creditizio e per l’ottenimento di liquidita’, anche in
parte a fondo perduto. E soprattutto regole certe per riaprire
e quindi si faccia chiarezza nel caos dei codici Ateco perche’
e’ davvero incomprensibile che tra le attivita’ consentite di
commercio al dettaglio non sia contemplato il comparto di
vendita su aree pubbliche””. (AGI)
Ila
261028 APR 20
NNN ******* *CORONAVIRUS: FIVA-CONFCOMMERCIO, SETTORE AMBULANTI RISCHIA IL TRACOLLO = ADN0122 7 ECO 0 ADN ECO NAZ
CORONAVIRUS: FIVA-CONFCOMMERCIO, SETTORE AMBULANTI RISCHIA IL TRACOLLO =
Roma, 26 apr. (Adnkronos) – La chiusura della quasi totalità delle
attività di commercio su aree pubbliche in conseguenza dell’emergenza
coronavirus, – 176mila imprese con circa 400mila tra titolari,
dipendenti e collaboratori su un totale di 183mila, comporterà per il
settore, se non si riapre entro luglio, una perdita di oltre 10
miliardi di euro con il rischio che un terzo delle sue imprese chiuda
definitivamente. E’ l’allarme lanciato dalla Fiva-Confcommercio,
federazione italiana dei venditori ambulanti.
“”Se mercati e fiere non riaprono in tempi brevi – si legge in una nota
– seppur con gradualità e rispettando tutti i protocolli sanitari, il
settore rischia il tracollo. Perché le imprese non sono strutturate
sul piano economico per sopravvivere in queste condizioni e il danno
lo pagheranno anche le famiglie e i consumatori che non avranno più un
servizio utile e di prossimità che questa tipologia di vendita ha
sempre assicurato in tutte le città””. (segue)
(Mat/Adnkronos)
ISSN 2465 – 1222
26-APR-20 10:57
NNNN ******* *Coronavirus, Fiva: 60mila imprese di ambulanti a rischio Coronavirus, Fiva: 60mila imprese di ambulanti a rischio “”Abbiamo seguito disposizioni ma siamo esasperati””
Roma, 26 apr. (askanews) – “”La chiusura della quasi totalità
delle attività di commercio su aree pubbliche in conseguenza
dell’emergenza coronavirus – 176mila imprese con circa 400mila
tra titolari, dipendenti e collaboratori su un totale di 183mila
– comporterà per il settore, se non si riapre entro luglio, una
perdita di oltre 10 miliardi di euro con il rischio che un terzo
delle sue imprese chiuda definitivamente. Se mercati e fiere non
riaprono in tempi brevi, seppur con gradualità e rispettando
tutti i protocolli sanitari, il settore rischia il tracollo.
Perché le imprese non sono strutturate sul piano economico per
sopravvivere in queste condizioni e il danno lo pagheranno anche
le famiglie e i consumatori che non avranno più un servizio utile
e di prossimità che questa tipologia di vendita ha sempre
assicurato in tutte le città””. E’ quanto si legge in una nota di
Fiva-Confcommercio, federazione italiana dei venditori ambulanti.
“”Abbiamo diligentemente seguito le disposizioni del Governo,
delle istituzioni locali e delle autorità sanitarie e
scientifiche – dichiara il presidente di Fiva-Confcommercio
Giacomo Errico – ma ora siamo esasperati. Non siamo invisibili e
vogliamo tornare a lavorare, ma le Amministrazioni locali devono
salvaguardare al massimo le attività degli operatori su aree
pubbliche. Abbiamo urgenza e necessità che vengano azzerati i
tributi per l’occupazione di suolo pubblico e per la tassa sui
rifiuti. E’ un paradosso: siamo chiusi e paghiamo le tasse””.
“”La politica e il governo ci ascoltino – conclude Errico – non
ci servono indennità una tantum ma chiediamo provvedimenti
concreti, di immediata attuazione e senza burocrazia, per il
sostegno creditizio e per l’ottenimento di liquidità, anche in
parte a fondo perduto. E soprattutto regole certe per riaprire e
quindi si faccia chiarezza nel caos dei codici Ateco perché è
davvero incomprensibile che tra le attività consentite di
commercio al dettaglio non sia contemplato il comparto di vendita
su aree pubbliche””.
Sen 20200426T101145Z ********