Sui temi cruciali dell’ospitalità e della capacità di attrarre turisti anche il commercio ambulante può fare la propria parte. Confcommercio Milano, con un Forum a più voci, sta affrontando il tema. Ecco in sintesi il parere del presidente Errico: “Stiamo lavorando per creare un brand di qualità che identifichi quella miriade di bancarelle in grado di offrire – nelle grandi città come Milano, Firenze e Roma, ma anche nei piccoli centri – l’essenza di un territorio. Un modo per presentare ai turisti i prodotti del territorio: da quelli alimentari fino all’artigianato di qualità. Una grande occasione per battere la contraffazione, insidia sempre presente”. “Servono anche le piccole cose per soddisfare il viaggiatore che arriva in Italia – spiega Alessandra Ghisleri, ricercatrice di Euromedia Research – come le trattorie regionali, i negozi di vicinato, i mercati degli ambulanti con un loro brand e quindi con la possibilità di riconoscerli, in alternativa alle grandi catene”, presenti in tutte le città del mondo. “La ristorazione è il secondo elemento attrattivo per il turismo internazionale e uno dei principali nella scelta dell’Italia come meta turistica ma è il primo motivo per tornarci – aggiunge Lino Stoppani, presidente Epam (bar e ristoranti) – così si spiega perché dobbiamo tenere alta la qualità delle nostre eccellenze. Ci sono problemi da risolvere però, come l’eccessiva pressione fiscale e una burocrazia che certo non aiuta”. Per Maurizio Naro, presidente Apam (albergatori), la qualità dell’offerta dell’ospitalità milanese non teme rivali e il bonus alberghi è “un segnale importante di riconoscimento del turismo nel peso dell’economia, con risvolti positivi anche di sviluppo dell’occupazione per i giovani”.