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COMMERCIO SU AREE PUBBLICHE: NEI PRIMI SEI MESI DELL’ANNO PIU’ 4.122 IMPRESE

Continua, anche nel primo semestre del 2015, la crescita costante delle imprese di commercio su aree pubbliche. La consistenza degli esercizi del commercio ambulante ha toccato, secondo i dati forniti dall’Osservatorio del commercio presso il Ministero dello Sviluppo economico e compreso il computo delle unità locali, le 192.396 unità con una crescita totale (considerando anche il flusso di natalità e mortalità delle imprese) di ben 4.122 unità, pari al 2,19% rispetto al 31 dicembre 2014.

Secondo le elaborazioni della FIVA Confcommercio il dato tendenziale di fine anno andrà a superare nettamente sia il tasso di crescita del 2014 (+3,1 sul 2013) sia quello del 2013 (+1,6 sul 2012) e risulta pari al 13,34% nel quinquennio 2010-2014.

In relazione alle merceologie, si segnala la sostanziale stagnazione del comparto vestiario/abbigliamento (comprese le calzature), che rappresenta sempre – con 76.109 imprese – il primo segmento del settore ma che cresce solo dello 0,26% sul dato finale del 2014. Il settore alimentare arresta invece il suo calo – costante a partire dal 2005 – e fa segnare un modesto + 0,27% rispetto al 31 dicembre 2014 riportandosi, co le sue 36.294 imprese, più o meno sui livelli del 2013. Un netto balzo in avanti fa invece registrare il comparto delle merci varie e diverse, sia in termini assoluti che in termini percentuali (+6,14%) : è questo il settore che nell’ultimo quinquennio è cresciuto più velocemente. Con le sue 67.301 aziende rappresenta il secondo segmento dell’intero commercio su aree pubbliche. Confermano, infine, il loro calo progressivo le imprese a contenuto merceologico non identificato (-3,4% sul 31.12.2014 e -11,06% sul 2013) attestandosi ad una consistenza di 12.332. In questo caso sono ben evidenti gli effetti del miglioramento dei sistemi di classificazione delle imprese.

Con riguardo alla forma giuridica delle imprese il commercio su aree pubbliche conferma la sua vocazione microimprenditoriale e a conduzione familiare : il 95,66% delle imprese è formato da ditte individuali, il 4,25% da società di persone o di capitali, il restante 0,09% da altre forme d’impresa. E’ interessante annotare che nel 2010 le società di capitale costituivano appena lo 0,17% dell’intero settore. Al 30 giugno 2015 esse assommano invece a 818 (lo 0,43%) : appare evidente che anche nel commercio su aree pubbliche è iniziato un cammino, ancora lento e incerto ma significativo in direzione di questa possibilità di forma d’impresa consentita solo a partire dall’emanazione della Direttiva Servizi (D.Lgs.59/2010).

A livello di macroaree territoriali il Mezzogiorno conferma il suo primato con 61.550 imprese e cresce più della media nazionale facendo registrare , rispetto al 31 dicembre 2014, un +3,4%. Seguono il Nord Ovest con 40.401 imprese e un tasso di crescita dell’1,6%, il Centro con 38.004 imprese (+2,08%) e le Isole con 28.955 imprese e +1,78% di crescita. Nettamente sotto il tasso medio nazionale di crescita i Nord Est, con 23.486 imprese e 0,85% di crescita. Dunque, il commercio su aree pubbliche continua – in analogia con una tendenza che si manifesta costantemente a partire dal 2008 – a ridurre la propria consistenza nelle area settentrionale del Paese, anche in relazione alla popolazione. Infatti al Nord si contano 2,29 imprese di commercio su aree pubbliche ogni 1.000 abitanti, al Centro 3,14, nel Sud/Isole 4,32.

Fra le Regioni, la Campania (28.249 imprese) conferma il suo primo posto, seguita dalla Lombardia (22.591) e dalla Sicilia (21.681). Campania e Lombardia sono anche le Regioni che fanno segnare il miglior tasso di crescita, ben superiore alla media nazionale (+5,6 la Campania, + 2,9 la Lombardia). Basilicata (1153 imprese), Molise (797 imprese) e Valle d’Aosta (174) chiudono la classifica delle Regioni.