Si è rivelata azzeccata la formula scelta da FIVA (Federazione Italiana Venditori Ambulanti) e Confcommercio con il patrocinio del Comune. La mostra mercato “Gorizia Europa” ha attirato nell’arco di tre giorni non meno di 70mila persone. Oltre 130 stand, provenienti da 22 nazioni, allestiti in Corso Italia, Corso Verdi e piazza Battisti, nei quali acquistare prodotti e articoli tipici ed originali, in molti casi introvabili, oltre a una sterminata offerta di specialità gastronomiche.
Erano rappresentate Italia, Francia, Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Olanda, Austria, Irlanda, Ungheria, Finlandia, Spagna, Belgio, Inghilterra, Slovenia, Russia, Ucraina, e poi i Paesi extraeuropei Usa, Argentina, Messico, Perù, Senegal e Israele. Negli stand c’era di tutto, dalle ceramiche ai materiali preziosi, dal modernariato all’antiquariato, dal vestiario agli articoli di pop art: bigiotteria vintage francese, maglieria artigianale finlandese, ambre e argenti baltici, ceramiche siciliane, tovagliati romagnoli e provenzali, rarità dei transatlantici in disarmo, modernariato russo, pietre dure dagli Urali, oggettistica ecuadoregna. Quanto a cibi e bevande ecco formaggi italiani (compresi i caprini foggiani presidio slow food) e da tutta Europa, i piatti al curry inglesi, le specialità dei norcini umbri, trippa fiorentina e lampredotto, carni alla griglia argentine, tedesche e toscane, il “porceddu” sardo cotto sulle braci, le carni balcaniche, specialità thailandesi, israeliane (falafel), messicane, la paella catalana e poi innumerevoli dolci: strudel e sacher, gli stroopwafel, mini crepes e i biscotti al burro olandesi e della Bretagna, i coccoretti del Belgio, i cupcakes fino ai dolci originali americani.
«Questa domenica ha fatto segnare il pienone nonostante qualche breve spruzzata di pioggia – ha sottolineato ieri sera Donatella Arnaldi della FIVA goriziana nel delineare il bilancio della manifestazione -. A pranzo, nonostante i tantissimi posti a sedere e le tavolate allestite, c’era il tutto esaurito e anche in serata, per la cena, l’afflusso è stato consistente. Per buona parte del pomeriggio tra Corso Italia e Corso Verdi non si riusciva a camminare a causa della folla. Positivo anche il fatto che diversi negozi e tutti i bar e caffè abbiano deciso di restare aperti. Del resto il tipo di assortimento, molto particolare, di questi stand internazionali è complementare rispetto all’offerta dei negozi e degli esercizi cittadini».
da “messaggero veneto on line” Piero Tallandini