Le Commissioni Riunite VII (Cultura e Istruzione) e X (Attività produttive) della Camera hanno avviato l’esame del Decreto in oggetto in sede referente ed hanno altresì apportato al testo numerose modifiche.
Per quanto riguarda specificatamente la norma di stretto interesse della categoria, e cioè l’art. 4, gli emendamenti presentati sono stati tutti respinti o ritirati dai proponenti: le Commissioni hanno invece approvato l’emendamento 4.29 delle relatrici on. Coscia (per la VII Commissione) e dell’on. Petitti (per la X Commissione).
L’emendamento in oggetto, anche se insufficiente a recepire le istanze degli operatori, segna tuttavia un modesto passo in avanti perché
– limita la portata della norma non più ai “siti culturali” ma soltanto ai “complessi monumentali” interessati da flussi turistici particolarmente rilevanti;
– riequilibra i poteri fra Sovrintendenze e Comuni, presupponendo una “intesa” di quest’ultimi e non soltanto la loro consultazione;
– amplia la misura dell’indennizzo da corrispondersi in caso di revoca delle concessioni.
Come detto, l’emendamento è giudicato ancora insufficiente perché non garantisce, nel contesto delle aree in oggetto, la presenza del commercio su aree pubbliche rispetto ad altre forme di distribuzione. Sul tema vi è infatti una questione pregiudiziale da parte del Ministro che ha, sostanzialmente, imposto la “blindatura” del testo. Rispetto a tale posizione a nulla sono valse le proposte emendative ispirate dalla nostra Organizzazione in forma unitaria con Anva Confesercenti, se non appunto a produrre le modifiche di cui sopra.
Nonostante ciò la Federazione sta continuando la sua azione sindacale sui parlamentari, in previsione dell’arrivo in Aula del provvedimento: in questo senso il Presidente Errico ha incontrato, nella giornata di ieri, il Presidente dell’Assemblea del PD on. Matteo Orfini al quale ha rappresentato tutto il malessere degli operatori per quello che viene considerato un ingiusto attacco verso la categoria ed ha chiesto di valutare nella giusta dimensione, e nel loro spirito costruttivo, le proposte che sono state avanzate.
La questione rimane, in ogni caso, estremamente preoccupante: la Giunta della Federazione – convocata per domenica 13 luglio – deciderà quali altre azioni adottare e quali forme di protesta avviare a tutela degli operatori dei centri storici.